Scoperte due cavità nella piramide di Micerino a Giza
Potrebbero indicare un ingresso nascosto sul lato orientale
Scoperte due misteriose cavità nella più piccola delle tre piramidi di Giza, quella di Micerino: nascoste sotto i blocchi di granito del lato orientale, potrebbero rappresentare un indizio dell'esistenza di un secondo ingresso. Lo suggeriscono le nuove indagini scientifiche condotte dall'Università del Cairo con l'Università Tecnica di Monaco di Baviera e l'Istituto per l'Innovazione e la Conservazione del Patrimonio in Francia. I risultati sono pubblicati sulla rivista Ndt & E International. Nell'ambito del progetto ScanPyramids, i ricercatori hanno studiato il lato orientale della piramide di Micerino attraverso tre tecniche di indagine non invasive: il georadar, gli ultrasuoni e la tomografia di resistività elettrica. I dati raccolti hanno rivelato l'esistenza di due cavità piene d'aria, che si trovano a una profondità di 1,4 e 1,13 metri dietro la facciata esterna, e misurano rispettivamente 1 metro di altezza per 1,5 metri di larghezza e 0,9 metri per 0,7 metri. La configurazione dei blocchi di granito che ricoprono queste cavità è molto simile a quella dei blocchi intorno all'ingresso nord della piramide. Ciò sembrerebbe dunque confermare l'ipotesi dell'esistenza di un secondo ingresso, già avanzata nel 2019 dal ricercatore Stijn van den Hoven. La scoperta rappresenta un ulteriore successo dopo i recenti ritrovamenti nella Grande Piramide di Cheope, tra cui un'enorme cavità interna e un corridoio vicino all'ingresso settentrionale.
P.Hwang--SG