Una reti di reti per studiare i segreti della Terra
Ai Lincei il futuro progetto internazionale di Earth Telescope
Unire le reti per il monitoraggio dei terremoti con quelli in arrivo dai sensori magnetici passando dai dati spaziali a quelli dei rilevatori delle onde gravitazionali: una reti di reti per studiare il luogo più prezioso dell'universo, la Terra. E' l'obiettivo del futuro Earth Telescope, un progetto internazionale proposto dalla comunità scientifica italiana e di cui si è discusso alla conferenza Geosciences NextGen: Earth Telescope all'Accademia Nazionale dei Lincei a Roma. "L'intera nostra esistenza e di tutta la vita che conosciamo è legata all'interno della Terra, eppure, non sappiamo quasi nulla di come è fatta e di cosa ci sia dentro", ha detto all'ANSA Carlo Doglioni, Presidente della Classe di Scienze Fisiche, Matematiche e Naturali dell'Accademia Nazionale dei Lincei. "Non sappiamo ancora cose basilari e fondamentali relative al nostro pianeta, è come se fossimo ai primordi della biologia e non conoscessimo ad esempio cosa sono le cellule o il Dna. Come possiamo pensare di prevedere le eruzioni se non sappiamo ancora come si muovono le placche tettoniche?", ha aggiunto Doglioni. Proprio da queste necessità nasce l'idea di un telescopio per la Terra, un progetto ambizioso in fase di definizione che punta a raccogliere prima di tutto l'intera comunità scientifica italiana e coinvolgere quella internazionale per sfruttare prima di tutto le tante e differenti reti di sensori distribuite in tutto il mondo e analizzarne i dati in modo integrato e poi sviluppare nuove infrastrutture. "Serviranno anni, forse decenni, come avvenuto con il Large Hadron Collider a Ginevra o l'osservatorio di onde gravitazionali Virgo, ma dobbiamo iniziare". Ad oggi, ha sottolineato Doglioni, gli investimenti per lo studio del nostro pianeta, sia in termini culturali che economici, sono troppo bassi. "Dobbiamo tornare a rimettere la Terra al centro dei nostri sforzi", ha concluso.
F.Cha--SG