Isfort, 41,3 milioni auto, ferme per il 95% della giornata
Costano 8,7 miliardi al mese, 334 euro a famiglia
L'Italia gareggia tra i partner europei nella corsa alla sostenibilità. Ma lo fa con il mezzo sbagliato. L'auto, (ce ne sono 41,3 milioni) sempre stabile al primo posto nell'uso quotidiano degli italiani per gli spostamenti, è vecchia. Costi elevati per le famiglie che nel 2024 hanno speso per il mezzo a quattro ruote una media di 334 euro mensili, ovvero 8,75 miliardi al mese per un totale di 105 miliardi in un anno. Vetture che però rimangono parcheggiate per oltre il 95% della giornata. E l'elettrico? Non decolla. Da un lato si scorge una timida ripresa per la soddisfazione dei cittadini verso bus, metro e treno, ma questo non basta a risollevare soprattutto il trasporto pubblico locale che si sta impoverendo, anche a causa della mancanza di investimenti economici adeguati. Infine, l'intermodalità resta marginale. Questo, in sintesi, lo scenario di Audimob - Rapporto sulla mobilità degli italiani, lo studio annuale di Isfort, giunto alla sua 22° edizione, con il supporto scientifico di Agens e Asstra e con il sostegno della Fondazione Nazionale delle Comunicazioni, presentato presso il Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale (DIAG) di Sapienza Università di Roma. Intanto, alcuni dati che emergono dallo studio: nel primo semestre del 2025 il 20,6% degli italiani si è spostata a piedi, in leggero calo rispetto al primo semestre del 2024 che segnava un 21,3%. Segna una diminuzione anche l'auto con un 60,8% contro 63,1%. Il trasporto pubblico mostra una timida ripresa tra i due primi semestri, 8,9% contro 8,0%. Salgono inoltre le quote della bicicletta, 5,2% rispetto al 4,1 % del 2024 e delle moto, 4,5% contro 3,5%. Complessivamente, il tasso di mobilità sostenibile del primo semestre 2025 è in aumento rispetto a quello del 2024, 34,7% contro 33,4%. Carlo Carminucci, direttore della ricerca e responsabile dell'Osservatorio Audimob, introduce lo studio dichiarando: "ci sono dei segnali di cambiamento positivi, sebbene ancora deboli. Si nota una dinamica di riequilibrio modale che è stata modesta ma continua negli ultimi 2-3 anni. C'è stata anche una riduzione degli squilibri territoriali, sebbene questi rimangano ampi. Inoltre, si registrano miglioramenti sul fronte della soddisfazione percepita degli utenti dei mezzi di trasporto, inclusi specificamente i mezzi pubblici".
E.Ma--SG