Il cinema raccontato da chi lo fa in una serie su RaiPlay
Le interviste ai grandi maestri, da Tornatore a Bellocchio
Fare cinema, lezione numero uno. Intanto, si parte da un'idea: si parla con i potenziali produttori, si prepara un pitch, si scrive la storia, si fa lo 'spoglio' della sceneggiatura… E poi si va avanti, in un lavoro collettivo fatto di maestranze prima ancora che di 'artisti' in prima linea, come registi e attori. È di questa magia che racconta "Quelli che il cinema", nuova serie in venti puntate già disponibile su RaiPlay e che sarà pure trasmessa dopo il Tg3 delle 12 a partire dal 22 dicembre. Si tratta di un programma realizzato in collaborazione con il Centro sperimentale di cinematografia di Roma, dove si è svolta la presentazione di stamattina. "Questa iniziativa sembra quasi culminare le nostre celebrazioni per i 90 anni del Centro sperimentale - ha detto Gabriella Buontempo, presidente del Csc -. Non mi stanco mai di ripetere che dal passato guardiamo al futuro ed è importante conservare la memoria e raccontarla". Dal passato, attraverso i racconti raccolti da Andrea Piersanti e Federica Gentile, si cerca di trasmettere un messaggio per i giovani, così che scoprano come funziona il settore e possano eventualmente essere ispirati. "Questa docuserie è il prologo di un'altra collaborazione duratura con il Csc e il mondo del cinema dal punto di vista 'dell'artigianato', dei mestieri - ha dichiarato Marcello Ciannamea, direttore Contenuti Digitali e Transmediali della Rai -. L'idea è quella di rispolverare mettendo a disposizione del pubblico di RaiPlay opere inedite o appena digitalizzate". Tra i volti partecipanti: Giuseppe Tornatore, Costanza Quatriglio, Pupi Avati, Stefano Fresi, Francesca Calvelli, Daria D'Antonio, Alfredo Betrò, Emiliano Novelli, Roberto Pedicini e Tonino Pinto. "La mia esperienza al Csc è stata veramente formativa - ha ricordato Marco Bellocchio, che è tra loro, in un video - anche se in modo diverso da come lo è sicuramente per i giovani di oggi. Ero un ventenne provinciale che non sapeva nulla di cinema, ho imparato non solo la tecnica, ma la cultura cinematografica".
A.Byun--SG
