
Scoperta l'origine del blu nel celebre dipinto di Pollock

Era blu di manganese, utile per la conservazione
Identificato il brillante pigmento blu usato dal pittore statunitense Jackson Pollock nella sua celebre opera 'Number 1A, 1948': è blu di manganese, un composto inorganico brevettato nel 1935 e ampiamente usato dagli artisti del XX secolo per il suo colore vivido e distintivo, poi gradualmente abbandonato negli anni '90 a causa dei problemi ambientali associati al processo di produzione. La scoperta, che potrebbe fornire importanti indicazioni per la conservazione dell'opera, è pubblicata sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas) dai ricercatori della Stanford University in collaborazione con il MoMa di New York. 'Number 1A, 1948' è un dipinto simbolo della tecnica dell'action painting, che consiste nel far gocciolare, lanciare o spruzzare il colore direttamente sulla tela. Nell'opera di Pollock, in particolare, fili di colore, gocce di nero e di bianco si fondono nel dinamismo stratificato che caratterizza il suo stile. Studi precedenti avevano già identificato i pigmenti rosso e giallo usati dall'artista, mentre l'origine del blu vibrante usato nel dipinto era rimasta avvolta nel mistero. Grazie alla spettroscopia laser, i ricercatori di Stanford hanno scoperto che si tratta di blu di manganese e questo sarebbe il primo utilizzo confermato del pigmento da parte di Pollock. Le tecniche spettroscopiche hanno permesso anche di ricostruire i fenomeni chimici che rendono il suo colore così intenso e brillante. Lo studio dimostra infatti che il manganese nel pigmento crea due bande di assorbimento che filtrano la luce a bassa e alta energia, determinando il riflesso di una tonalità di blu puro.
P.Hwang--SG