
Nati topi-chimera, con cellule umane in intestino e cervello

Tecnica innovativa per studiare lo sviluppo di organi e farmaci
Realizzati topi-chimera con cellule umane nel fegato, nell'intestino e nel cervello: l'obiettivo è ottenere laboratori viventi nei quali studiare lo sviluppo degli organi e le malattie che li colpiscono, e sperimentare farmaci. Il successo descritto sul sito di Nature è stato ottenuto da Xiling Shen, dell'Università del Texas a Houston, Qiang Huang, dell'Istituto Terasaki di Los Angeles, e presentato al congresso della Società internazionale per la ricerca sulle cellule staminali che si è tenuto a Hong Kong il 12 giugno ma non è stato ancora pubblicato su una rivista scientifica. "La nuova tecnica - ha detto all'ANSA il genetista Giuseppe Novelli dell'Università di Roma Tor Vergata - si basa sull'introduzione di cellule umane direttamente nel liquido amniotico di embrioni di topo in via di sviluppo. Tecnica davvero innovativa e che si differenzia significativamente dai metodi precedenti per creare le cosiddette chimere". Da anni si lavora allo sviluppo delle cosiddette chimere uomo-animale, organismi in cui riuscire a integrare organi umani capaci di migliorare e facilitare la comprensione di molte malattie e in futuro poter anche coltivare organi umani che possano essere usati per trapianto. "Vi sono stati in tal senso già alcuni esperimenti, realizzati tra topi diversi e tra topi e ratti, con risultati promettenti, ma ancora lontani dall'essere utilizzati ai fini clinici", ha spiegato Novelli. Il nuovo metodo consiste nell'iniezione di cellule umane nel sacco amniotico di un embrione di topo che vengono così 'assorbite' e distribuite negli organi in via di sviluppo: una tecnica che ha permesso di far nascere piccoli di topo con cellule umane all'interno dell'intestino, ma in percentuali per ora molto basse, intorno all'1%. "Come tutte le tecnologie dirompenti - ha concluso Novelli - sono presenti dei limiti e delle criticità. Potrà essere molto utile in alcuni settori ma soprattutto apre questioni etiche, ad esempio sulla 'umanizzazione' anche parziale. Sono necessarie linee guida rigorose per prevenirne l'uso improprio, ad esempio, la creazione di animali con capacità cognitive simili a quelle umane, e garantire la trasparenza nella ricerca".
U.Moon--SG