
Scoperte tracce più violenta tempesta solare, 14mila anni fa

Studio, oggi causerebbe un blackout globale
Oltre 14mila anni fa avvenne una tempesta solare talmente potente che se avvenisse oggi causerebbe un blackout globale: si verificò nel 12.350 a.C. e i suoi segni sono stati scoperti all'interno dei tronchi di alberi fossilizzati. A identificarli e ricostruirne la portata è lo studio guidato da Kseniia Golubenko dell'Università di Oulu in Finlandia e pubblicato su Earth and Planetary Science Letters. "Oggi un evento come quello ora descritto avrebbe un impatto catastrofico, questo perché siamo una società basata su tecnologie spaziali molto esposte a eventi di questo tipo. Buona parte dei satelliti verrebbero 'spazzati via', smetterebbero di essere operativi, dalle telecomunicazioni ai servizi di localizzazione, e poi si rischierebbero enormi black out elettrici", spiega all'ANSA Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all'Università di Trieste. La tempesta solare di cui i ricercatori hanno scoperto le tracce rientra nei cosiddetti Eventi Miyake, dal nome della fisica giapponese Fusa Miyake che per prima scoprì i segni di una violentissima tempesta solare avvenuta tra il 774 e 775 d.C. identificata grazie a un picco di concentrazione carbonio-14 negli anelli di accrescimento di alcuni cedri giapponesi. Nel tempo sono stati scoperti altri 5 eventi di questa gravità ma quello avvenuto 14mila anni fa sarebbe stato di gran lunga il più potente. In questo caso a tenerne memoria sono stati alcuni pini silvestri presenti lungo le rive del fiume Drouzet in Francia i cui dati hanno trovato conferma anche in alcuni picchi di berillio-10 in carote carote di ghiaccio della Groenlandia. L'impatto delle particelle energetiche espulse dal Sole con l'atmosfera porta infatti alla produzione di cascate di altre particelle e la formazione di alcuni isotopi, ossia varianti con un numero differente di neutroni, di Berillio e Carbonio ben sopra la media. Isotopi che poi vengono distribuiti nell'atmosfera e assorbiti dagli alberi. "Questi dati ci dicono chiaramente che tempeste così violente non sono poi così rare - aggiunge Messerotti - Si preferisce pensare che tali eventi non possano avvenire proprio a noi, ma può essere un grave errore. Solo continuando a studiarli in modo approfondito potremo capirle meglio, tanto che forse un giorno sarà possibile farne previsioni più accurate, e identificare strategie per mitigarne i pericoli".
B.Lee--SG