Cgil, 'risorse sanità toccheranno nel 2028 il minimo storico'
Nella manovra 'solo 6,05% del Pil nel 2025'
"Il Disegno di Legge di Bilancio prevede risorse del tutto insufficienti ad affrontare il drammatico sottofinanziamento della sanità pubblica". Lo afferma la segretaria confederale della Cgil, Daniela Barbaresi, commentando la manovra finanziaria. Secondo la Cgil, dal 2022 il Governo ha ridotto di quasi mezzo punto di Pil il finanziamento alla sanità, pari a circa 9 miliardi di euro in meno all'anno. Secondo la Cgil, per il 2025 il Fabbisogno Sanitario Nazionale è stimato in 136,5 miliardi di euro (6,05% del Pil), mentre nel 2026 salirà a 142,9 miliardi (6,15%), con incrementi di 2,4 miliardi e 2,65 miliardi rispettivamente per il 2027 e 2028. "In rapporto al Pil - spiega Barbaresi - il finanziamento del SSN resterà inadeguato, toccando nel 2028 il minimo storico del 5,93%, valori insufficienti a garantire il diritto alla salute". La dirigente sindacale avverte che con tali risorse "non sarà possibile valorizzare il personale né coprire il fabbisogno di nuove assunzioni". La Cgil propone di incrementare i fondi per il SSN di 10,5 miliardi nel 2026, 14,2 miliardi nel 2027 e 14,7 miliardi dal 2028, destinandoli interamente al potenziamento dei servizi pubblici e delle cure erogate dal sistema sanitario nazionale.
A.Byun--SG