
Al via nuova campagna Safe2Eat, focus sugli additivi alimentari

Efsa e Ministero Salute rilanciano importanza scelte consapevoli
Per il quinto anno consecutivo, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e il Ministero della Salute, rilanciano la campagna Safe2Eat, con l'obiettivo di far crescere la fiducia dei consumatori nella sicurezza alimentare e guidarli verso scelte più consapevoli. Dopo aver puntato i riflettori sui focolai di tossinfezione legati ad alimenti vegetali (Anoa), da settembre l'attenzione si sposta sugli additivi alimentari, sostanze aggiunte agli alimenti per migliorare la conservazione, il gusto, l'aspetto o la stabilità del prodotto, spiegando come vengono controllati e utilizzati in sicurezza. Prima di essere autorizzati all'uso, infatti, sono sottoposti a una rigorosa valutazione da parte dell'Efsa e successivamente approvati dalla Commissione Europea. In Italia, il rispetto di queste norme viene verificato dal Ministero della Salute attraverso il Piano Nazionale Additivi Alimentari (2020-2024), che prevede controlli ufficiali su circa 1840 campioni l'anno, con una percentuale media di non conformità pari all'1,16%. "Tutti gli additivi alimentari sono sottoposti a valutazione per accertare che possano essere consumati in sicurezza - spiega Camilla Smeraldi, tossicologa presso l'Efsa -. I consumatori possono essere certi che queste sostanze soddisfano rigorose norme di sicurezza". Ogni additivo alimentare ha una propria "carta d'identità": identificato da una sigla composta dalla lettera "E" seguita da un numero, deve essere sempre indicato in etichetta. Alcuni sono sostanze naturali, come la vitamina C (E 300) e la pectina (E 440), presenti nella frutta, la lecitina contenuta nel tuorlo d'uovo (E 322) o il licopene nei pomodori (E 160d), mentre altri additivi possono derivare da fonti animali, come l'acido carminico (E 120), che si estrae da piccoli molluschi, o essere sintetizzati chimicamente (ad es. E 123/amaranto, E 160d(i)/licopene sintetico). Gli additivi si distinguono poi per funzione: i coloranti (E 100-E 199), i conservanti (E 200-E 299), gli antiossidanti e i correttori di acidità (E 300-E 399). In base a un'indagine Ipsos sull'impatto della campagna Safe2Eat 2024, per i consumatori il sapore è al primo posto con il 56%, seguito dal costo con il 50% e, successivamente, la durata di conservazione con il 37%. Tuttavia, le scelte alimentari si stanno evolvendo: il 40% delle persone coinvolte nella campagna ora tiene attivamente conto della sicurezza alimentare quando fa acquisti, rispetto al 35 % del grande pubblico. Indipendentemente dai fattori che ne influenzano le scelte, gli europei possono fidarsi del fatto che il cibo sulla loro tavola soddisfa alcuni degli standard di sicurezza più elevati al mondo.
V.Pyo--SG