Da apprendista pastaio a custode del bio, la nuova vita di Ki
Bertoncini ha rilevato il brand dal fallimento Santanchè
La storia di Francesco Bertoncini inizia nel 1981 quando viene assunto come apprendista pastaio dal coiffeur Pietro Bianchi e da Angelo Saccone, cuoco della famiglia Nasi - Agnelli. In quel piccolo laboratorio torinese nascevano le prime gallette bio italiane, gli snack salutistici, i biscotti naturali, perfino le alghe. Stranezze per l'epoca, ma veri antenati del cibo naturale che oggi riempie gli scaffali dei negozi specializzati. Francesco quella stagione pionieristica non l'ha mai dimenticata e ancora conserva la sua prima busta paga, quasi fosse un cimelio di famiglia. E da quel mondo non si è mai allontanato. Oggi ha 61 anni, è sposato con Carmen - 59, compagna di vita e di impresa - e continua il suo percorso nel biologico con Stella Foods, azienda con sede a Rivalta e laboratorio nel Biellese. Così, quando ha saputo che lo storico marchio Ki era finito sul mercato dopo il tracollo dell'impero biologico di Daniela Santanché, non ci ha pensato troppo: con un gruppo di ex dipendenti e collaboratori ha creato Kí1974, si è presentato all'asta e ha acquistato, per qualche decina di migliaia di euro, ciò che restava di un pezzo di storia del settore. "Abbiamo sempre creduto nel valore del cibo biologico come fonte di benessere e salute - raccontano Francesco e Carmen - e questa convinzione ha sempre orientato la qualità dei nostri prodotti. È la stessa filosofia che ha contagiato anche Roberto Dusio, ora socio di Kí1974, e i nostri figli Mathias e Yannick, cresciuti tra le coccole e i consigli di Pietro e Angelo. Vogliamo ridestare l'interesse dei consumatori e del mercato, portando i nostri valori etici, qualitativi, la nostra esperienza e il radicamento sul territorio". Riposizionare Ki oggi significa sfidare un mercato che in Italia vale circa 10 miliardi. "I distributori di prodotti bio sono davvero pochi - spiega Dusio - e noi pensiamo di poterci ritagliare il nostro spazio con una selezione attenta. Abbiamo una rete di 12 agenti, che a gennaio diventeranno 15. L'obiettivo è semplice e ambizioso: partire dai 600 punti vendita indipendenti e ricostruire, passo dopo passo, il futuro di un marchio storico".
C.Park--SG