
Fatturato menswear 2024 scende a 11,4 miliardi, in calo del 3,6%

Solo confezione pelle positiva. Primi due mesi 2025 -6,9% export
Dopo tre anni in area positiva, la moda maschile italiana archivia il 2024 con una flessione del -3,6% e un fatturato che scende a 11,4 miliardi di euro, coprendo così il 19,1% della filiera tessile-abbigliamento italiana. Sono i dati dell'ufficio studi economici e statistici di Confindustria moda, diffusi oggi alla vigilia di Pitti Uomo 108 (17-20 giugno alla Fortezza da Basso di Firenze). Tutti i singoli micro-comparti si sono posizionati in area negativa a eccezione della confezione in pelle (+5,6%). A registrare le perdite maggiori sono le cravatte, in calo dell'8,2%, seguite dalla maglieria esterna e dalla confezione, che rilevano un decremento di circa il 3,8% ciascuna; infine la camiceria palesa una contrazione del 3,2%. Con riferimento all'interscambio con l'estero del 2024, l'export ha raggiunto gli 8,8 miliardi di euro (+0,1%). Di contro, l'import ha sperimentato una contrazione del 5,4%, calando a 5,3 miliardi. La nota evidenzia anche un aumento della quota degli acquisti di moda maschile da parte delle famiglie residenti in Italia (+0,8%). A livello di canale distributivo, infine, il mercato uomo nazionale si conferma dominato dalle catene, seguito dalla grande distribuzione. Continuano a perdere terreno il dettaglio indipendente (-2,0%) e l'online (-5,9%), mentre invece il segmento degli ambulanti cresce a doppia cifra (+36,2%). I dati raccolti nei primi due mesi del 2025 evidenziano una prima istantanea dell'interscambio con l'estero: l'import registra un incremento del 10,4%, l'export cala del 6,9%.
D.Choi--SG